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Il Colore in Cucina

IL COLORE NELLA CUCINA COMPONIBILE

 

Che fine ha fatto il colore?

Certo anche il bianco è un colore e lo è il grigio e il nero e pure quel tanto ormai inflazionato tortora che io giuro che propongo ormai da più di venti anni.

Ma possiamo anche divertirci e chiamare questi “non colori” in modo diverso e compensare con fantasia e creatività letteraria la carenza di coraggio con nomi tipo terra, daino, sale, neve, juta, gesso, piombo, talco, canapa, arena, calce, ghiaia, platino, polvere, sahara, cenere e chi più ne ha più ne metta.

Il fatto è che le case per quanto raffinate siano, con questo non colore, assomigliano sempre più a paesaggi assolati e al mare d’inverno che  alle belle giornate di primavera, piene di colore e vita e voglia di rinascere.

Sarà la crisi e la paura di sbagliare.

Sarà la moda.

Qualunque sia la ragione io ho deciso  di andare in controtendenza inserendo nella mia esposizione dei colori più vivaci e alla faccia della paura e della crisi, pur nella consapevolezza che molti di voi storceranno il naso, presento il mio colore a tutti coloro che hanno voglia di invertire la tendenza e far brillare nella propria casa quel colore vero che può donare brio e personalità.

 

 

E’ chiaro a questo punto che debba rispettare il titolo di questo articolo e parlare in modo più approfondito del “colore in cucina“.

Devo quindi presupporre una tua domanda del tipo:

” In che modo posso dare colore alla mia cucina?”

hands painted

Prima di vedere tecnicamente come dare colore in cucina è necessario un piccolo esame su come individuare i colori giusti.

A questo proposito ho già scritto un apprezzatissimo articolo sul colore nella zona giorno.

Per la cucina valgono più o meno le stesse regole per cui una buona parte la trascrivo per maggiore comodità.

Ti risparmierò la noiosa lezione sulla differenza tra colori primari e secondari, caldi e freddi, rilassanti ed energizzanti ma ti aiuterò a guardare “fuori e dentro di te“…

  • Cerca di capire se l’ambiente della cucina ha già un suo colore.Può giungerti da un riflesso esterno, dal pavimento, dagli infissi e  prima di procedere con la scelta del colore devi captare quello evidente o nascosto che l’ambiente ti suggerisce.
  • In ognuno di noi c’è un colore, quello del proprio carattere, dei propri capelli, della nostra pelle della nostra storia… il nostro colore preferito, quello che ci fa star bene e  prima di scegliere il colore per la tua cucina devi decriptare quello  che ti mette a tuo agio.
  • Ogni periodo ha i suoi colori, quello di moda e tendenza, quello della crisi economica e della ripresa, quello dell’Italia che vince i mondiali e quello del terrore delle stragi di ogni sorta. Decidi se conformarti ai colori del momento o ignorarli seguendo solo te stesso.
  • Le preferenze dei colori cambiano anche nelle stagioni, nelle culture, nelle latitudini e nelle consuetudini e tu devi decidere quale scegliere sapendo che ” Il Colore” è parte di te stesso ed il suo utilizzo deve passare attraverso le tue regole.

Spero che non abbia preso questi 4 semplici consigli come una sorta di mio sproloquio alla Ugo Tognazzi  e cerco con qualche esempio di chiarire questi concetti.

Se la tua casa è immersa in un giardino  e dalle finestre giunge intensamente un bellissimo verde, ti piaccia o no dovrai considerare il verde negli abbinamenti.

E lo stesso vale per altre situazioni esterne come l’azzurro del mare ecc..

E vale la stessa cosa per i colori che l’interno della casa ti trasferisce attraverso il pavimento, le porte, le finestre ecc..

Il colore quindi dell’ambiente devi unirlo ai tuoi colori, quelli che provengono da te, dal tuo gusto, dalla tua storia.

Il tutto va poi valutato sulla base delle tendenze o delle mode nel caso tu ci tenga particolarmente a non risultare ” fuori moda” facendo però attenzione a non violentarti per assecondare i colori del momento.

Come ho già detto prima, in questo momento la moda è quella dei colori molto spenti e l’unica furbata creativa è quella di cambiare il nome ai colori per renderli più attuali.

(Ma  questo non ci salverà perché anche questi “non colori” sono  una moda e passerà come tutte le mode.)

ALLA RICERCA DEL COLORE

Se sei confuso e non sai rispondere alla domanda ” qual è il tuo colore preferito?”

devi guardare e osservare.

Puoi anche dare un’occhiata ad immagini di questo tipo e cercare la giusta ispirazione

 

lampade-etniche-artigianaliimages

autunno

 

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Hommage-a-Botero-Ragazza-870x1024

 

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 Vincent_Van_Gogh_0011 Munch, L'urlo

Seastar and Shells HD

insomma cerca e ricerca fino a quando non hai selezionato  quell’insieme di colori che ti ispirano e poi ricercali  nei legni, nei laccati, nel rivestimento, nelle stoffe mettendoli tutti insieme come se fosse un quadro.

Fidati di te stesso perché ad un certo punto sentirai scoccare la scintilla e a quel punto devi solo avere il coraggio di agire.

Se ti va, sigilla la tua selezione dando un nome all’insieme del tipo

“caldo,freddo,nordico,mediterraneo,etnico,estivo,primaverile,appenninico,andino ma anche Brambilla,Esposito,Ferrari o Bianchi e Rossi.

Questa personalizzazione estrema servirà semplicemente a sentire più tua la cucina… e non è poca cosa.

Ritorniamo quindi alla domanda principale su come “colorare” la tua cucina.

Il colore puoi darlo su frontali come ante e cassetti, dettagli come vani a giorno, maniglie, gole, mensole, rivestimenti, pareti e complementi.

Scegli tu il come e il dove e vivi la tua cucina con brio e champagne!

Ecco un po’ di immagini:

 

 un esempio di  con frontali colorati.

Il materiale utilizzato è un laminato ad alta resistenza disponibile in oltre cento colori,

qualche altro esempio…

Mod. Faro Aran color vino
Mod. Faro Aran color vino
Mod. Quadro Aran verde polvere
Bijou Aran

 

 

 

Dettagli…

 

 

 

 

 

e per chi vuole osare c’è la possibilità di inserire qualche pezzo firmato Dolce e Gabbana per Smeg:

 

 

Con questi fuochi d’artificio concludo dandoti appuntamento al mio prossimo impegno editoriale: la pubblicazione del mio primo libro sull’arredamento.

A breve i dettagli.

Michele De Biase

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Michele De Biase

Ho 59 anni e di questi 34 li ho dedicati ad arredare case. Da un po’ di anni scrivo su questo blog cercando di tradurre in parole  tutto quello che ho appreso con la mia esperienza sforzandomi di rendere semplici e comprensibili concetti in realtà molto complessi. Ho scritto anche un libro che sarà pubblicato non appena il mio perfezionismo me lo consentirà.

Questo articolo ha un commento

  1. Gabriella

    Sei troppo simpatico: arrivata qui per caso, sto seguendo la progettazione della casa di Alfredo con le lacrime agli occhi.

    Peccato per i suggerimenti di colore: sono davvero freddi, non abiterei in nessuno di quegli spazi.

    Comunque, complimenti

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