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Come vincere la paura di sbagliare nell’arredare casa

 

Arredo case da trentasei anni e c’è una cosa che ho imparato a conoscere meglio dell’arredare ed è la paura di sbagliare nella scelta di tutto quello che riguarda l’arredamento della  propria casa.

La cosa incredibile  è che questo timore, nelle varie gradazioni, ce l’hanno quasi tutti, indipendentemente dal proprio carattere e dalle loro capacità economiche e questo dimostra quanto sia importante per la maggior parte delle persone la propria casa, il porto sicuro, il luogo in cui bisogna ricaricarsi e prepararsi ad affrontare le sfide che la vita ci impone.

Naturalmente la tensione nasce anche dall’elevato impegno economico e dalla difficoltà se non addirittura dalla impossibilità di tornare indietro e riparare gli  errori cambiando casa e arredi come si fa con un paio di scarpe scomode.

La paura di sbagliare viene spesso razionalizzata e possiamo descriverla con queste domande:

  • mi piacerà?
  • sarà funzionale?
  • mi stancherò?
  • durerà nel tempo?
  • cosa ne penserà la gente?
  • sto spendendo il giusto?

Mi sono fermato giusto per non riempire il post dei vari timori ma potrei continuare ancora e ancora.

A volte la paura di sbagliare spinge la gente a rimandare all’infinito, a chiedere consigli ad amici, parenti, vicini, esperti, elettricisti, idraulici, musicisti e osteopati in un un turbinio di cambiamenti di opinioni e rivisitazioni continue.

Senza parlare di sostituire l’architetto o l’arredatore perché “non mi capisce”, perché mi risponde male dopo che gli ho chiesto di rifare il progetto solamente per la settantaquattresima volta.

O cambiare negozio di arredamenti perché non ha abbastanza assortimento o perché troppo caro o troppo economico o poco disponibile l’arredatore.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente avrai anche tu qualcuno di questi timori e ti prometto che ce la metterò tutta per placarli dal momento che, tranquillizzare i clienti, è la parte più importante del mio lavoro.

 

Consiglio numero 1: scegli il tuo stile

 

Ciascuno di noi vuole fare della propria casa “il posto più bello del mondo” e il primo passo, la pietra angolare, è la scelta del proprio stile, quello che ci emoziona, quello che sentiamo a pelle, che ci farà sentire a nostro agio.

Non dovrebbe essere complicato perché non c’è essere al mondo che non abbia gusti ben precisi. Si tratta solo di capirlo anche traendo ispirazione da immagini, visite di case di conoscenti e negozi di arredamento.

Se hai chiaro in mente il tuo stile non devi più metterlo in discussione! abbiamo detto che è la pietra angolare e devi solo andare avanti. Le paure possono sorgere solo se dai ascolto ad altre persone con  idee probabilmente diverse dalla tua. In casa devi viverci tu e nessun altro!

Hai mai sentito parlare di Temple Grandin?

E’ una storia che mi ha colpito anche se in apparenza non c’entra nulla. Temple Grandin ha progettato  gran parte degli allevamenti degli Stati Uniti con un sistema antistress per gli animali, osservati sin dalla sua adolescenza.

Dall’osservazione del comportamento degli animali, più semplici da comprendere rispetto agli esseri umani, ha curato le proprie ansie costruendo per sé  la “macchina degli abbracci”, con dei pannelli di legno.

In seguito, per migliorare almeno la loro triste esistenza prima della macellazione, ha creato dei percorsi obbligati, con diverse curve onde impedire la vista degli uomini e restarne spaventate.

Lasciati quindi abbracciare dal tuo stile in modo fermo e ti tranquillizzerai, segui  un percorso senza distrazioni e ti muoverai in modo deciso e privo di timori.

 

Consiglio numero 2: chiarisci a te stesso le tue esigenze con un elenco

 

Cosa ti piacerebbe? Un letto a sei piazze, un armadio a dodici stagioni, una cucina professionale, un tavolo allungabile per trenta persone, una vasca idromassaggio e tre bagni?

Probabilmente non riuscirai ad ottenere tutto quello che desideri, ma è importante chiarire a te stesso quello che ti piacerebbe avere, possibilmente in ordine di priorità.

Gli elenchi fanno chiarezza e riducono lo stress!

 

Consiglio numero 3: affidati ad un esperto

 

Entro a gamba tesa e rischio di romperti subito uno stinco perché potresti ritenere il mio consiglio “interessato” ma dammi il tempo di spiegarti cosa intendo.

Ti faccio qualche domanda:

  • ti difenderesti da solo in tribunale?
  • ti fideresti ciecamente di una tua autodiagnosi medica ( senza essere un medico)?
  • investiresti in borsa  i risparmi di tutta una vita senza la consulenza di un trader professionista?

A meno che non sei un Leonardo Da Vinci, difficilmente puoi, solo per aver letto qualche articolo su internet, diventare più esperto di coloro che hanno esperienza e se la risposta alle domande precedenti è “NO”, non capisco come puoi sobbarcarti l’impegno gravoso di fare tutto da solo.

Nota bene: coloro che hanno esperienza specifica negli interni sono arredatori, architetti di interni, rivenditori specializzati in progettazione di interni, falegnamerie evolute e non chi, pur avendo una laurea in ingegneria o architettura non si occupa professionalmente e continuamente di arredamento.

 

Consiglio numero 4: scegli con cura il tuo interlocutore!

 

Dopo aver scelto il tuo stile, fatto un elenco dei tuoi desideri e accettata l’idea di farti aiutare da un esperto,  devi scegliere con cura la persona giusta ed ecco come fare:

  • richiedi delle referenze, guarda i suoi lavori e il suo stile per capire se è in linea con il tuo;
  • non fidarti del solo titolo ma solo ed esclusivamente della sua esperienza specifica (non puoi farti operare al cuore da un ortopedico solo perché sono entrambi medici)!
  • metti in chiaro che la casa deve rispecchiare il tuo gusto e non il suo. Lui deve solo aiutarti a scoprire  quello che desideri e metterlo in pratica!
  • spiega con fermezza quello che ti piacerebbe avere e se è un bravo professionista ti aiuterà ad ottenere quello che richiedi o spiegarti con chiarezza cosa non si può avere.
  • cerca di capire se c’è feeling tra voi ed empatia da parte sua, dopodiché fidati del tuo istinto.

Consiglio numero 5: dai fiducia!

 

  • cerca di dargli la massima fiducia  prima di mettere in discussione il suo operato; 

Conosco persone che hanno “licenziato il primo e poi il secondo e qualche volte il terzo arredatore per poi pentirsi di essere state precipitose nel non fidarsi magari del primo! Se non vuoi cadere in ansia e depressione, dopo aver scelto con cura il tuo interlocutore, dagli la massima fiducia e se qualcosa non ti convince, parlane con lui con tranquillità e se è un bravo professionista, ti tranquillizzerà.

  • Parti dal presupposto che per poter giudicare correttamente un professionista hai bisogno di anni di esperienza, di studi, di errori, di sacrifici e tu probabilmente tutto questo non ce l’hai.

 

Consiglio numero 6: visualizza con un disegno o un render il tuo progetto

Uno dei modi più efficaci per  ridurre i timori è capire se il progetto ci piacerà, attraverso un disegno, un plastico, un render, una visualizzazione 3d o qualunque cosa aiuti la nostra immaginazione.

Senza un disegno è difficilissimo comprendere se quello che abbiamo ipotizzato vada bene nelle forme e nei colori.

 

Consiglio numero 7: non cercare la perfezione!

Hai letto bene, la ricerca della perfezione è alla base dell’infelicità e tutte le paure nascono dalla paura di non raggiungerla  in un ciclo infinito di pensieri perversi.

La perfezione non esiste!

Bada bene che non ti sto esortando a fare male le cose ma solo a spostare la tua attenzione dalla ricerca della perfezione assoluta, a quello che realmente è necessario e sufficiente a soddisfare i tuoi bisogni e i tuoi desideri.

Se non accetti questa regola stai rinunciando a placare le tue ansie.

Conclusioni

Probabilmente, se sei un inguaribile accentratore o un autodidatta tuttofare, un esperto di bricolage, un appassionato di arredamento, una persona di buon gusto o magari semplicemente una persona che con orgoglio rivendica il fatto che “l’arredo è mio e lo gestisco io!”; non avrai gradito la mia esortazione a farti seguire da un esperto e questo lo posso capire perché anche io, molto spesso, mi sono fidato troppo delle mie capacità in altri contesti in cui non avevo esperienza, sbagliando a volte rovinosamente e rimpiangendo il fatto di non essermi rivolto alla persona giusta.

Farsi aiutare non significa rinunciare al proprio “potere di scelta”, ma trovare il modo più semplice per raggiungerlo senza errori e senza paure!

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Michele De Biase

Ho 59 anni e di questi 34 li ho dedicati ad arredare case. Da un po’ di anni scrivo su questo blog cercando di tradurre in parole  tutto quello che ho appreso con la mia esperienza sforzandomi di rendere semplici e comprensibili concetti in realtà molto complessi. Ho scritto anche un libro che sarà pubblicato non appena il mio perfezionismo me lo consentirà.

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